Centro di dialettologia e di etnografia - page 10

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DeNeDAA
DeNeDAA
delLarioper le inchiestenapoleoniche, promosse
dal governo francese al fine di conoscere usanze
e tradizioninei territori dell’Impero, nellasua re-
lazione poteva annotare che adAlbate, in Lom-
bardia, «il dì diNataledopo le consuete funzioni
della chiesa il popolo si chiude in casaed in tutto
il giornononescené ricevealcunosenonpervera
necessità, ed anche in questo caso, particolar-
mente le donne si fanno pregare non poco» [21].
1.3.1. Ritorno degli emigranti
Il desiderio di trascorrere la festivitànel pro-
prio ambito familiare spingeva quindi a rien-
trareanche chi, per lavorooperaltro, si trovava
a essere lontano da casa; e questo non solo in
tempi recenti, come attesta l’annotazione fatta
nel 1591 dal curato di Colla, don Giacomo de
Tauris, inoccasionediunavisitapastorale: «delli
huomini delamiaparrochia son fuori circa150a
far il magnano che comunemente ritornano al
Natal
etas.Pietro» [22];
iómenivegnévaacáara
vigiliadeNatál,indavavíademarz,indavan
dénta,ebasta,isvedévapi®
, gli uomini torna-
vanoa casaallavigiliadiNatale, andavanovia in
marzo, si recavano nella Svizzera tedesca, e ba-
sta, non si vedevano più (Lopagno [23]). Il ri-
torno avveniva per lo più in un’atmosfera con-
trassegnata da gioia e carica di aspettative:
i
nòsscampann...
eDenedálcunquèllsónresént
egrandiciamavaa≤áagnl’emigrant
, le nostre
campane a Natale con quel suono cristallino e
forte chiamavanoa casaanche l’emigrante (Loco
[24]),
vegnévaacáimaestrándavíapalmónd,
conténtdapassáifèstinpasinsémacoisògént
,
venivano a casa gli emigranti da ogni dove, con-
tenti di passare le feste inpaceassiemeai loro fa-
miliari (Melide [25]),
Natálmè,datantiannfa,da
quandrivavael√íoelcüsín,contolpléolava-
lisa,contolportaf∑ich’alparévavéssighsgónfio
domáparquéll,parquiipòchdídifèst
, Natale
mio, di tanti anni fa, quando arrivavano lo zio e
il cugino, con la sportao con lavaligia, con il por-
tafogli chesembravaesseregonfiosoloperquello,
per quei pochi giorni delle feste (Morcote [26]).
Il rientro, a secondadelleattività edei luoghi
dove ci si trovava a lavorare, avveniva scaglio-
nato lungo le settimane precedenti il Natale;
dalla fine di novembre,
santAndréabóiaican,
végnacáimaestrán
, S. Andrea (30 novembre)
abbaiano i cani, vengono a casa gli emigranti
(Mendr.), via via fino ai giorni immediatamente
precedenti ilNatale:
parlaMadònadadicémbar
bóiaican,végnacáimaestrán
, per l’Immacolata
(8 dicembre) abbaiano i cani, vengono a casa gli
emigranti (Mendr. [27]),
parsantAndréaufala
va≤a,perDinadaauvégna≤èlata
, perS.Andrea
figlia lavacca, perNatale torna ilpapà (Linescio);
adAranno si aspettava il ritorno dei propri cari
alla seradellavigilia e sene festeggiava l’arrivo
mangiandoassiemea loro, primadellamessadi
mezzanotte, la tradizionale trippa.
Anche chi si trovavasuimonti vicini onegli in-
sediamenti estivi non mancava di tornare: da
Moncrino, sopraClaro, doveeranosalitinelmese
dimarzo, i contadini scendevanoal pianoquando
le campane suonavano invitando alla novena
[28]; inValMalvaglia e inVal Bavona ci si spo-
stava con un paio di settimane d’anticipo:
nöss
vécc,cücheiér’intamuntcuibés’c,inisévaa
pianimprincipidaNatál,oldívòttoldídés,
parfèifèstdaNatálchilé
, i nostri vecchi, quelli
che erano sui monti con le bestie, venivano al
pianoall’iniziodi dicembre, o l’8 o il 10, per pas-
sare le festediNatalequi (Malvaglia [29]),
uída
savèechechidlaBavóna,sciádal’Imacolata,i
spreparaalasciaalavallpergniia≤áafaa
Natál
, dovete sapere che quelli dellaVal Bavo-
na, nell’imminenzadell’Immacolata, si prepara-
noa lasciare lavallepervenirea casaperNatale
Fig. 26.
Copertina del numero del 12 febbraio 1938
dell’
Illustrazioneticinese
.Conquesta immagine, inti-
tolata «Ritornodegli emigranti»,GinoPedroli vinse il
secondo premio del concorso di fotografia indetto
quell’annodal periodico.
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