Centro di dialettologia e di etnografia - page 18

128
DeNeDAA
DeNeDAA
vette inpassato sfociare inqualcheeccesso, dato
che inoccasionedellavisitapastoraledel vescovo
diComoGiovanBattistaMugiascadel1679, il cu-
rato di Vezio si preoccupava di segnalare: «Vi è
l’abuso di suonar le campane in tutta laNovena
del Santo Natale alle 4 o cinque ore della notte
dalla gioventù conaccender il fuoco sul campani-
le col sbaro di pistolle con grande irriverenza, e
danno della Chiesa perché si consumamolta ce-
ra, e si sconcertano le campane» [68].
1.5.2.3. Ricompense
L’impegno quotidiano di suonare le campane
era comunque abbastanza oneroso e come tale
andava ricompensato, soprattutto se a svolgere
questamansioneerano ragazzi egiovani.essi ve-
nivano poi invitati dal sagrestano, dal parroco o
dauna famigliadel postoperuno spuntino, di re-
golaabasedi castagne:
parNatâl,ailura,i catâva
s®i≤astègn.Quânncheiévafiníd,r’®ltimasèira
dranuvèina
cüch’anasév’asuná,ulsacristau
iividâv’amangiáibrâs≤:ufasévarapadélad
brâs≤ep∑ibevéval vigndaMarólta
, perNatale,
allora, facevano laquestuadellecastagne.Quando
avevano finito, l’ultima seradellanovena, quelli
che andavano a suonare erano invitati dal sa-
grestano amangiare le caldarroste: faceva una
padella di caldarroste e poi bevevano il vino di
Marolta (Marolta [69]);
ifèalanuénadaNatál,
dòpoalasira,vèrsaivòtt,alór’inèv’asonaal
matígn.Dòpostifiöich’anèv’asonaalmatígn,u
gh’èvadivòlcheiinvidèvaindifamilianaaa
mangiaaicastégn…
Presémpi,l’èvanafamiglia
ch’astèvaláinfundalóra,inmézz,tramézzch’i
rebatèva,ighsonèvadéntonacampana,quéla
ch’avardèvaládachèlapart.Es’invéciièvachii
dastapart,isonèvaquésta.Isonèvaelmatígn,
edòpo:dandan.Elóraigèva:«sénti,dèssivaa
mangiaaicastégn».Tramézzalrebattighsonèva
déntonacampanachel’èvaelségnch’idovèva
naaamangiaaicastégnod’onafamigliao
d’on’alta
, facevano lanovenadiNatale, dopoalla
sera, verso le otto, allora andavano a suonare il
mattutino. Dopo questi ragazzi che andavano a
suonare il mattutino, certe volte li invitavano
nelle famiglie ad andare a mangiare le casta-
gne.Peresempio, c’erauna famiglia che stava là
in fondo, allora, intanto che battevano sui tasti
della tastiera, frammezzo suonavano una cam-
pana, quella cheguardavadaquellaparte. Se in-
vece quelli che offrivano lo spuntino erano da
Fig. 32.
Spuntino fra suonatori e visitatori inun locale sotto la cella campanariadella chiesadi SantaMaria
delSassoaMorcote, dicembre2012 (fot. S.Crivelli).
1...,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17 19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,...68
Powered by FlippingBook