Centro di dialettologia e di etnografia - page 60

170
DeNeDAA
DeNeDAA
damentometeorologicoguardandoiltempodei
dalaghirlanda
, i giorni della ghirlanda, i dodici
giornicheapartiredal25dicembrecompreso (al-
trove e più frequentemente quelli a partire dal
primogennaio)avrebbero indicatoviavia il tem-
podiciascunodeimesidell’annochestavaperini-
ziare[302];cosìpureaCauco:
eltémpdidódesgdí
dòpoNatálelfaeltémpdidódesgmésdel’ann
, il
tempo dei dodici giorni dopoNatale prefigura il
tempo dei dodicimesi dell’anno. Secondo alcune
fontilaseradellavigiliadiNatalesimettevanoin
filadodiciscagliedicipolla,una inrappresentan-
zadiognimese,sullequalivenivamessodelsale;
al mattino seguente il diverso grado di umidità
avrebbedato indicazioni sul climachesi sarebbe
avutonelmesecorrispondente [303].unanalogo
espedientevenivaattuatoanchecondodici gusci
di noce esposti sul davanzale di una finestra:
l’usanza conosciuta indiverse località svizzere e
straniereèattestataper laSvizzera italiananel-
laVallediBlenio, doveperòvenivapraticatanei
primidodicigiornidigennaio [304].
¬ riconducibile invece all’ambito delle vicen-
de d’amore la superstizione espressa inuna leg-
gendadi S. Vittore, secondo laquale il giovanot-
to che fosse riuscito in cinqueminuti a fare il giro
delle tre fontanedel paese, entrarenella collegia-
ta mentre le campane davano il segnale della
mezzanotte, per poi in altri dueminuti ritornare
prontamente a casa, avrebbe visto nello specchio
le sembianze della donna che avrebbe sposato:
cfr. il par. 1.22.5. [305]. –Per il carattere cabali-
stico insito in alcuni passatempi del periodo na-
talizio, v. il par. 1.15.
Non è stato possibile infine trovare conferma
per le localitàdellaSvizzera italianaall’afferma-
zionechevorrebbediffusasu tutto il territoriona-
zionale la convinzione che i sogni fattinellanotte
diNatale si avverino puntualmente [306].
1.16.16. Presenze spiritiche
AStabionellanottediNatalesiaspettava l’ar-
rivo delle anime dei defunti. Per questo la sera
della vigilia nelle case veniva apparecchiata la
tavola conuna tovagliabianca, con le stoviglie e
leposatemigliori e condue candeleacceseposte
al centro.Nonvenivapreparatanessunapietan-
za perché si credeva che i morti portassero essi
stessi il proprio cibo [307]; in altre località del
Mendrisiotto si accoglievano gli spiriti deimorti
nellanottedi S. Silvestro, preparando loro sulla
tavola del pane e un coltello, affinché potessero
rifocillarsi e ritornarsene nell’aldilà senza nuo-
cere ai vivi. AMendrisio inalcune famiglie que-
ste presenze erano ritenute demoniache ed era-
no temute al punto che le mamme, per tenerle
lontane, si premuravanodi bruciaredell’incenso
nella cameretta dei propri figli; per ilmedesimo
motivo inalcuni giorni dell’Avvento e inpartico-
larenelmercoledì delleTemporaprimadiNata-
le, i ragazzipercorrevano leviedelpaese frugan-
do con i bastoni fin negli angoli più reconditi e
facendo un gran baccano con ogni sorta di uten-
sili e strumenti, nell’intenzionedi scacciareque-
sti spiriti [308].ACastelS.Pietrosi racconta che
allo scoccare dellamezzanotte di Natale, dal bo-
sco vicino alla chiesa di S. Pietro escono, incap-
pucciati eavvolti inunmantellobianco, tipicodei
penitenti,glispiritideimembridella famigliaBu-
sioni.Questi, guelfi, anelerebberoal perdonodei
rivali della famiglia ghibellina dei Rusca, da lo-
roorrendamente trucidati, secondoquantoviene
tramandato, nella notte di Natale del 1390 in
quell’oratorio, daallora conosciutoper lopiù con
il nome di chiesa rossa [309].
1.17. Proverbi e sentenze
1.17.1.Proverbi riferiti alla condizioneumana
Nonostante l’atmosfera gioiosa e i buoni pro-
positi, la festivitànonportaa tutti serenitàepia-
cere:
Dinedaa,chibénechimaa
,Natale, chi bene
e chi male (Sonvico),
daDenedaachiiècuntént,
chiiètribülaa
, aNatale chi è contentoe chi è tri-
bolato (Rovio). Ognuno la vive pertanto a modo
suo:
aNatáll’ètantollèntcomèolcorènt
, aNatale
è tanto il lentoquanto il veloce: c’èdi tutto (Cal.).
Alla sua collocazioneverso la finedell’anno civile
si deve invece il fatto che la festa diventa riferi-
mento metaforico e spunto per una riflessione
sulladuratadellavita:
amörpüsséecabrittaPa-
squachecabriaDenedaa
(Mendrisio),
uvapüs-
séecavrídaPasquachecavriaNatál
(Minusio),
muoiono/ vanno più capretti aPasqua che capre
aNatale:muoionopiùgiovaninel fioredegli anni
che vecchi in età avanzata.
Didifficile interpretazioneè lamassimadiVer-
scio:
chéllch’ustabégnumangiapagnónaNataa
ebéuunbicérd’aquaasanBiag
,quellochestabe-
nemangiailpanettoneaNataleebeveunbicchiere
d’acquaaS.Biagio (3 febbraio),da intendere forse
comeconsiglioadapprofittaredella festamaasa-
persi anchemoderarenegli altrimomenti o come
affermazionecheanchechi stabeneper le festesi
trovapoiavivere inristrettezza il restodell’anno.
1.17.2. Proverbi riferiti al luogo dove stare
1.17.2.1. Natale e altre feste a casa
a)Natale ePasqua
PasquaeDenedaa,ognid®nalséfogoraa
(Gor-
duno),
parPasquaeDinadaa,ognid®nalsöfo-
gliaa
(VMa.), aPasquaeaNataleognunoal pro-
prio focolare: a casa;
PasquaedídNedá,chiche
fascéndrasulfogoláistaacá
, Pasqua eNatale,
quelli che fanno cenere sul focolare, che abitano
nellacasa, vi restano (Grono);
aPasquaeDinadè,
1...,50,51,52,53,54,55,56,57,58,59 61,62,63,64,65,66,67,68
Powered by FlippingBook