Centro di dialettologia e di etnografia - page 53

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DeNeDAA
DeNeDAA
madiNatale liuccidevamoepoi li immergevamo
nell’acquabollenteperspennarli facilmenteedo-
po, unavolta che li avevamopuliti bene, li porta-
vamo insolaioe liappendevamoaunchiodosulle
travielilasciavamofrollarefinoallavigilia(Men-
drisio); i capponiuccisipotevanovenirappesian-
che fuori della finestra correndo però il rischio,
tutt’altrocheremoto,chevenisserorubati;al loro
postoallorapotevacapitaredi trovareunbigliet-
to ironicomadal saporeamaro:
lavaparnaróba
unèsta,méttf∑imórtdalafinèstra?Vadarémun
tegnamént,un’altravóltaitegnariidadént
,vipa-
reuna cosa onestamettere imorti fuori dalla fi-
nestra?Vidaremounpromemoria,un’altravolta
li terretedentro (Mendrisio [258]).Chinonaveva
unpollaiosi ingegnavadiprocurarsi i capponial-
trove: «fra i Luganesi eraancheuso, per la ricor-
renzadelNatale, fargiungeredall’ungheria i ri-
nomatissimicestidipolleriaeselvagginadelpeso
di5kg.AltriapprofittavanodellaFieradiS.Mar-
tino innovembre per scendere aMendrisio a far
compere anticipate con provviste di giovani tac-
chini, capponi, galline, allevandoli nelle cappo-
naie casalinghe, alimentandoli earricchendoli di
carnebuonaconcastagneenoci» [259].
Non tutti peròpotevanopermettersi il lussodi
unpastovariatoeabbondante:
indavaacrumpá
ilüganighláaTesseré,dalpòruBundi,icrum-
pavailüganighparchèlacarnaipudévamiga
crumpala
, andavano a comperare le salsicce là a
Tesserete, dal povero Abbondio, comperavano le
salsicceperché la carnenonpotevano comperarla
(circ. Tesserete)
,Natáll’éraunavérafèsta,an¥a
sesóraoltáuroafümavadomèumpiattmenèstra
,
Natale eraunavera festa, anche se sul tavolo fu-
mava solo una fondina di minestra (Biasca),
Natál,chibénechimaaechilaminèstrasénza
saa
,Natale, c’è chi stabenee chi stamalee chiha
laminestra senza sale (Arogno). InValle di Ble-
nio ci si ricorda di anziani che hanno dovuto ac-
contentarsi di soli panee caffèedi pranzinatalizi
consistentiunicamente inpolentae formaggelladi
capra [260], in una situazione di indigenza ana-
loga a quella descritta in un suo diario da Gio-
vanniAnastasiadiBreno (1797-1883): «1856 li 25
dicembre… oggi abbiamomangiato un pocco di
menestra condentro dele ravete già cotte conun
pocco di farinadi seghele, in casanostranon ab-
biamo proveduto nula il nostro vivere essendo
tute roba di casa denari non ne abbiamo» [261].
Fig.69.
Cartolinacon lapubblicitàdelladittaLodigiani,attivaaBellinzonadal1901al1934 (proprietàG.Haug,
Capolago).
1...,43,44,45,46,47,48,49,50,51,52 54,55,56,57,58,59,60,61,62,63,...68
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