Centro di dialettologia e di etnografia - page 56

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DeNeDAA
DeNeDAA
l’epifania, inparticolareaS. Stefano: il giocovie-
ne effettuato condue specificimazzi di carte, ap-
positamente destinati a questo scopo, uguali ma
di colorediverso:unoresta inpossessodi colui che
dirige il gioco, il banditore, l’altrovienesuddiviso
fra i partecipanti che acquistanouna opiù carte,
inizialmente tutteallostessoprezzo.Colui chege-
stisce losvolgimentomettesul tavolo tre carte co-
pertee iniziapoiagirareaunaaunaeamostrare
le restanti cartedel suomazzo; chi possiede la co-
pia della carta estratta, la perde e deve riconse-
gnarla. Dopo un certo numero di carte svelate, il
giocoviene interrottoe si dà inizioauna contrat-
tazione, durante la quale i partecipanti possono
venderee comperare fradi lorounaopiù carte, al
prezzo chevienestabilito con transazioni chepos-
sono raggiungere anche cifre importanti. Il gioco
proseguequindi finché rimangonosolo le tre carte
coperte; colorochesono inpossessodellecopiecor-
rispondenti si suddividono il montepremi costi-
tuitodalla somma ricavatadallavendita iniziale
delle carte, di regola conuna ripartizionediversa
a seconda dell’ordine loro attribuito: quella desi-
gnata comeultima ottiene il premiomaggiore.
Tutti questi intrattenimenti hanno in comune
il fatto che il giocatore si affidaalla fortuna ed è
particolarmentesignificativo chequestoavvenga
inunperiododi transizione, in cui ci si interroga
sull’andamento futuro, cercandodi trarredava-
rie situazioni pronostici eprevisioni (cfr. i par. 1.
16.14., 1.17.3., 1.17.6.): è facile immaginarecheun
andamento favorevole nel gioco venisse pertanto
inteso come segnodi buonauspicioper l’anno che
stava per iniziare. In questa prospettiva si com-
prende comemai un gioco d’azzardo come quello
dei dadi, solitamenteproibitodurante il restodel-
l’anno, venisse invece permesso dagli statuti di
Biasca del 1434 durante il periodo natalizio: «De
pena ludentisad tasilos ... in ferijs
nativitatis
do-
mini nostri yhesu christi silicet de tribus diebus
ante festum predictum usque in kallendismen-
sisJanuarii tunc in ipsisdiebuspossit ludereab-
sque ullapena solvenda» [269].
Oltre aqueste possibilitàdi divertimento col-
lettivo, qua e là si tenevano delle festemusicali,
che costituivano un’insolita occasione di svago
[270]. Di unadi queste, presumibilmente più si-
gnificativa inquantoorganizzata lontanodacasa,
siha testimonianza inuna letteraspedita il 29di-
cembre1857dalla localitàdi JimCrow (Bendigo)
inAustraliadaAlessandroPozzi che gestivaun
negozio conannessoun ritrovopubblico: «Inque-
ste scorse festenoi abbiamoavutomoltagenteda
servire indabere enella seradiNatale abbiamo
fatto suonare i Traversi, tutto per la catolica [se-
condo lebuone regole], lapolizia èmolto rigorosa
in giorni di domenica, non si può tener aperte né
vendere né comperare» [271]. In passato i balli
erano addirittura banditi in alcuni statuti delle
valli grigionesi italofone, emanazionedellasevera
morale riformata: «nullapersonadebet saltare in
dictis diebus festivis nec in aliis profestis diebus
(domenicae,
natalis
et circumcisionis domini, epi-
phaniaeet incarnacionisdom. nostri JesuChristi
et assensionis)» [272].
Peraltre formedi svago, quali concerti e recite
teatrali, cfr. ilpar.1.5.1.;per ilpassatempoonser-
nonesedel
sciücch
, v. il par. 1.9.1.
1.16. Aspettimagici
Ilperiodo invernalechevagrossomododall’ini-
ziodi novembre, con la ricorrenzadeimorti, alla
finedel carnevaleèpervasodaunalonedimagia
e di mistero ed è fortemente caratterizzato da
una componente soprannaturale, fatta di con-
tatti escambi con ilmondodell’aldilà, conunadi-
mensione altra e ignota.
Questa situazione ha favorito l’insorgere di
pratiche, di interpretazioni, di aspettative e di
credenze che coinvolgono diversi tasselli del va-
riegatomosaicodellavitaquotidiana.Molti sono
Fig. 73. Il suonatore di piva: figura di carta del pre-
sepio (Museodella civiltà contadinadelMendrisiotto,
Stabio; fot. G.Meyer).
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