Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Prevenzione dipendenza droghe

Droghe legali e illegali

Nell'uso corrente, si definisce droga qualsiasi sostanza in grado di modificare la percezione o la disposizione psichica generale, e di indurre un effetto di dipendenza. Alcune sostanze stupefacenti (come ad esempio cannabis, cocaina ed eroina) sono illegali. Ciò significa che il loro possesso e il loro consumo sono penalmente perseguibili tanto quanto la produzione e lo spaccio. In caso di abuso, le conseguenze variano a seconda del cantone e della gravità dell'illecito, e possono andare da una multa sino ad una pena detentiva pluriennale.

Altre droghe (come ad esempio l'alcol e il tabacco) sono legali entro certi limiti, ossia sono giuridicamente consentite e fondamentalmente accettate a livello sociale, anche se non per questo meno pericolose per la salute propria e degli altri se assunte in dosi eccessive. Ad esempio il consumo di alcol, droga legale, diviene illegale se si viene fermati alla guida di un veicolo con un tasso alcolemico superiore allo 0,25 mg/l. 

Sia tra le droghe legali sia tra quelle illegali, ve ne sono che presentano un elevato potenziale di dipendenza, degli effetti più intensi e un grave rischio per la salute: la legalità o meno di una sostanza non dice dunque nulla sulla capacità distruttiva che essa nasconde.

Esiste una Legge federale che vieta la vendita di bevande alcoliche distillate ai minori di 18 anni, mentre quelle fermentate ai minori di 16 anni. In Ticino il divieto è stato posto a 18 anni per tutte le bevande alcoliche.

Sempre a livello cantonale vige il divieto di vendere tabacco o sigarette ai minori di 18 anni.

 

Prevenire è meglio che curare! Si tratta di un detto popolare che risulta particolarmente adatto in riferimento al problema delle tossicomanie. Generalmente il consumo di droghe rappresenta la risposta ad una carenza e gli stupefacenti vengono quindi utilizzati per colmare una lacuna, anche se la loro capacità di farlo è solo apparente. In questo senso, nell'ambito della prevenzione la famiglia esercita un ruolo centrale: tanto meno un figlio si sente messo sotto pressione da parte dei genitori, ad esempio per quanto riguarda le sue prestazioni in ambito scolastico, sportivo o musicale, meno si interesserà a quella «valvola di sfogo» rappresentata dalle droghe. Coltivara una cultura del confronto che consente conflitti aperti, leali e argomentati, sempre nel rispetto reciproco e all'insegna del dialogo, aiuterà il figlio o la figlia a imparare a gestire lo stress e le pressioni senza ricorrere alle droghe. A questo proposito, l'esempio dato da genitori ed educatori non è da sottovalutare: quei genitori che a loro volta fumano cannabis o consumano quantità regolari o eccessive di alcolici, non vengono più stimati dai loro figli come buoni consiglieri e figure di esempio. In ogni caso, un solido rapporto di fiducia tra genitori e figli è di fondamentale importanza ai fini della prevenzione delle tossicomanie.

 

Tanto prima si riesce ad individuare un problema di droga, maggiore è la probabilità di riuscire a risolverlo. Genitori, amici e conoscenti, ma anche insegnanti e specialisti medici hanno a disposizione numerose possibilità di azione che devono assolutamente sfruttare! Se i genitori notano dei problemi nel/la figlio/a, devono parlare apertamente di quanto li preoccupa, e cercare di trovare insieme una soluzione. Nel farlo, è importante che i genitori non pongano ulteriori pressioni , ma che giungano a soluzioni di comune accordo pur ponendo i necessari limiti. Se all'interno della famiglia non si riesce ad individuare una via d'uscita, non si deve esitare a contattare i centri specializzati nel trattamento delle dipendenze, nei problemi educativi o nella consulenza dei giovani.

 

Chi soffre di problemi di alcol o altre tossicomanie e non è più in grado di arrestare da solo il proprio comportamento necessita di un sostegno personalizzato. Le offerte di consulenza e terapia a livello ambulatoriale e ospedaliero possono aiutare a migliorare la situazione personale e a uscire dalla dipendenza, o per lo meno a ridurre il consumo di sostanze. Il medico di famiglia e i diversi consultori possono aiutare a trovare la strada giusta.

 

Sono mirate alla riduzione dei danni tutte quelle offerte e quelle misure che cercano di ridurre le conseguenze negative dell'abuso di droghe a beneficio dei consumatori e della società. Fra queste vi sono, ad esempio, la fornitura di informazioni relative alla prevenzione dell'epatite e dell'HIV.

 

Con repressione si intende l'applicazione del divieto vigente sulle droghe illegali mediante azioni di polizia e penali, allo scopo di impedire il traffico, lo spaccio e dunque anche il consumo di sostanze illegali. Una riduzione dell'offerta e della disponibilità di tali sostanze contribuisce infatti alla diminuzione del consumo di droghe. Le limitazioni imposte alla cessione di alcolici ai giovani possono anch'esse fornire un importante contributo alla soluzione della problematica dell'alcolismo. Repressione e applicazione delle disposizioni in materia di protezione della gioventù sono due importanti compiti della polizia.