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DΔi
DElicaa
k
aHanE
,roPh. 2.171-173. [30]cfr.H
uBEr
,Histen28-
29. [31] cfr. P
raDEr
-S
cHucany
, rH 60.163. [32] lEi
3.1025.21-24. [33] S
alVioni
, ZrPh. 22.471, Scritti
4.862, S
alVioni
, r 36.232-233, Scritti 4.1000-1001.
[34]V. rispettivamente:lEi12.446.19;lEi2.196en.
8; lEi 1.646; P
rati
, iD 10.219. [35] S
alVioni
, Scritti
2.497. [36]r
oHlFS
,ager28. [37]S
alVioni
, iD11.31n.
1, Scritti 1.447 n. 1, VSi 1.120. [38] S
alVioni
, ZrPh.
22.471 n. 1, Scritti 4.862 n. 1. [39] D
EMaria
, Vocab.
ms. [40] cfr. aiS 5.869P. 41,M
orEtti
, Diff. 67.
Genasci
deiétt≠
déi
DEléBi (del
s
bi) n.l. Delebio.
Var.:
Delébi
;
Dalébi
(castasegna).
Entra nella locuz.v.
pl® parlè dala féra da
Delébi
,nonpiùparlaredella fieradiDelebio:non
menzionare più un evento spiacevole (castase-
gna).
Dal nome della località valtell. situata sul fondo-
valle dell’adda, dove in autunno si svolge un’impor-
tante fieradelladuratadi 3giorni, adistanzadi circa
unasettimanadaquelladiMorbegno, cheha come ri-
ferimento la terza domenica di ottobre e che dura 8
giorni [1]. Si ignorano le ragioni che soggiacciono al
detto, ma è facilmente presumibile che siano da ri-
condursi a un’esperienza particolarmente negativa
maturata in quell’ambito da qualche fieraiolo. Diso-
rientaperciò la chiosa riportata inuna schedams. di
vonWartburgaproposito dell’espressione
la férada
Dalébi
, da lui ritenuta scherz., «giacchéD. è un pic-
colo luogo dopochiavenna in cui non c’è fiera».
Bibl .:M
onti
, app. 31.
[1]DVt380-381.
Galfetti
delemíd≠
delümí
DElEtaSS(deletás) v. 1.compiacersi (cam-
poVMa.). – 2. adattarsi (isone).
Var.:
deletass
(isone),
dilatass
(campoVMa.).
nonostante siano documentate forme medievali
di trafila fon.direttadal lat.
DElEct
º
rE
‘dilettare’ [1],
come la 3
a
sing. pres. ind.
«deleita»
nel franco-piem.
dei «Sermoni subalpini» (
xiii
sec. [2]), i dati tic. ri-
mandano piuttosto all’it.
dilettarsi
, nell’accezione di
‘provare gioia, rallegrarsi nell’animo; sentirsi appa-
gato, soddisfattonelle facoltàdello spirito’ o inquel-
la antiquata di ‘degnarsi, compiacersi, accondiscen-
dere’, relativamenteal significato1., enell’accezione
di ‘trovarsi aproprioagio, inundeterminato terreno
o clima: di un albero, un animale; attecchire prospe-
rare, svilupparsi favorevolmente’,d’usopurearcaico,
relativamente al significato 2. [3].
Bibl .: [1] rEW 2532, lEi 19.798-799. [2] tlio
s.v.
dilettare
; c
liVio
-D
anESi
, Serm.subalp. 115, D
a
-
nESi
,lingua41. [3]B
attaGlia
4.442,443,DEi2.1303,
DEli
2
464,465.
Galfetti
DElicaa(delik
2
) agg. Delicato.
Var.:
dalacáo
,
dalicáo
,
dali≤èo
(linescio),
dalicò
(russo),
dalicóu
(Malvaglia,olivone),
dalicòu
(Gres-
so),
dalicú
(ludiano),
delecòo
(cugnasco),
delicá
(cer-
tara, cimadera),
delicaa
(circ. Pregassona, ceresio,
Mendr.,SopraP.),
delicád
(crana, intragna,locarno,
S.abbondio,Magadino,lug.,S.Domenica,Breg.),
de-
licáo
(lavizz.,rovana),
delicó
(lev.),
delicò
(Soprac.,
lug.,Moes.),
delicóo
(losone,BrioneVerz.,Sonogno),
delicòo
(circ. Maggia, Verscio, cavigliano, Brissago,
Minusio, cugnasco),
delicóu
(leontica, aquila, Gior-
nico, chironico, Palagnedra,Mergoscia, Soazza),
de-
licòu
(Bodio, ons., intragna),
delicóuv
(Palagnedra),
delicú
(Posch.),
dilicaa
(Gandria,arogno,Pedrinate),
dilicád
(Grancia),
dilicáo
(linescio),
dilicò
(Sonvico),
dilicú
(Bedretto).
1.che trasmetteunasensazionedi finezza, di
morbidezza:
l’è n velú bèll mòrbid, mólto delicò
,
è un velluto bellomorbido, molto delicato (Son-
vico),
üna stòfa delicada
, una stoffa morbida
(SopraP. [1]); –dai tratti fini, eleganti:
fascínde-
licóu
, visinodelicato (chironico); –gradevole, so-
ave:
vósdelichèda
, vocedelicata (rossura); – lie-
ve, discreto:
stu fió ar gh’an’udó dilicád
, questo
fiore ha un profumo delicato (Grancia); – tenue:
calúr delicád
, colore delicato (Soglio); – raffina-
to, ricercato:
güst dalicóu
, sapore delicato (Mal-
vaglia);
l’è umbucóndalicóu
, èunboccone squi-
sito (olivone).
2. che si rompe, si rovina, si deteriora facil-
mente:
i èdali≤èi, sti bicér, fa tanzión!
, sonodeli -
cati, questi bicchieri, fai attenzione! (ludiano),
dòpu ca r’è stai in sid d’aria cativa ar gh’a na
sal®ddilicada
, dopo cheèstato in luoghimalsani
hauna salute cagionevole (Grancia).
3. Gracile (di persona, pianta o animale):
l’è
un fiöödelicóo
, èunbambinogracile, cagionevo-