Centro di dialettolgia e di entografia - page 28

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DΔi
DΔi
lo [5]),
sgèrlu e sciuvéi, i è tütt articul damètt sul
déi, a sim in pién’éradramotori√azzión
, gerle a
stecche rade e gerle a stecche fitte sono tutti ar-
ticolidamettere insolaio, siamo inpienaeradel-
lamotorizzazione (Malvaglia [6]). inBlenioenel-
l’altaleventina il solaio è generalmente chiuso,
mentre nella restante leventina è aperto verso
valleperpermettereunabuona circolazionedel-
l’aria [7]; molti frontoni sono stati parzialmente
o interamente chiusi in epoche successive, pro-
babilmente dalmomento che il solaio non servi-
vapiù come essiccatoio [8]; arossura si dice che
ul déi l’é saró cáusaul cüss
, il solaioè chiusoper
ripararlodallebuferedi neve. – il termineappa-
re negli atti di un processo di stregoneria risa-
lente al
xV
sec.: «Et ipse ivit super
deryum
sue
domius» (Faido 1455 [9]).
2. altri significati
aMalvaglia
dèier
, cascinaaun solopianoper
il bestiame o per il personale.
3. Proverbi, filastrocche
3.1.
Al sètt favréi in tücc i déi
, il 7 di febbraio
[il sole arriva] in tutti i solai (Bedretto [10]).
3.2.
SantaMaría,materDèi,vas®paldéiepòr-
ta sgi® strin¥ e bindéi
, S.Maria,materDei, sali
in solaio e porta giù stringhe e nastri (Bedretto
[11]),
..., ciapa ra gata sü pal déir, quand che ra
passaa cá túa,mètighul nas sótt ra cúa
, prendi
lagattasu insolaio,quandopassaacasatua,met-
tile il naso sotto alla coda (campoBle. [12]): pa-
rodiedell’avemaria;–
giügètagiügètavégns®, ≤e
umépá l’énècc inBrégn, a crumpèn sacchd ≤a-
stégn, parmí, par tí eparchèlavégiach l’és®pal
déi
, crococrocovieni su, chemiopapàèandato in
Val di Blenio, a comperareun saccodi castagne,
perme, per teeper lavecchiacheè insolaio (Be-
dretto): variante introdotta probabilmente per
mitigare il finalediunafilastroccachetermina in
ch l’és®parmorí
,cheèsupermorire,recitatadai
bambini nel tentativo di estrarre i crochi interi
dal terreno inprimavera [13].
4. Derivati
deiétts.m.Piccolovanosopra lacucina (osco).
der∑,
dir∑
s.m.Bugigattolo, ripostiglio situato
inun’area laterale del solaio (airolo).
dirón (Fusio, avegno),
diróm
(lavizz., rova-
na) s.m. 1. Soffitta, vano sotto il tetto. –2.testa,
cervello, senno (cavergno).
1. oltre al solaio dell’abitazione, indica il sot-
totetto di edifici rurali: può essere chiuso o par-
zialmenteapertoespessopresentapareti inmu-
raturaepavimentorivestitodi calcestruzzo [14],
probabilmente quando è adibito ad aia per bat-
tervi ilgrano (cavergno,campoVMa. [15]).Que-
sta funzione porta anche alla specificazione di
diróm lapaia
,solaioper lapaglia (campoVMa.),
... dlapaglia
, solaio che all’epocadellemessi ac-
coglie i covoni a seccaremeglio, disposti inpiedi
e appoggiati a stanghe, in file (cavergno). Esso
può fungere inoltreda fienile, comeacavergnoe
aMenzonio,oppureanchedagranaio,depositodi
altre derrate e, all’occorrenza nelle famiglie nu-
merose,dadormitorio[16];viene inoltreusatoco-
me ripostiglio:
lu cilindrualt um brazza ... ch’al
tgniva sü il diróm
, il cilindro altounbraccio che
teneva in solaio (cavergno [17]). – acavergno
indicaancora ildormitorionellacascinadell’alpe.
– il termine appare già nei documenti antichi:
«nominativede cassounouni[u]s torbe cumme-
di[e]tate uni[u]s
dirony
ipsius torbe cobert[i] ex
plodibus» (cavergno1454 [18]); «cum
dirono
seu
spazzacali» (cerentino1640 [19]). –acavergno
entra anche nelle locuzioni
tronaa sü il diróm
,
tuonaresunel solaio:nelle immediatevicinanze
e
l’a la tèstasü ildiróm
,ha la testasunel solaio:
nonècapacediapplicarsi innulla;– inoltre,nel-
la sentenza
pascióm e cumpascióm i sta sótt al
stéssdiróm
,passione[amore]ecompassionestan-
no sotto lo stesso tetto: laprima conducealla se-
conda.
2.Solonelle locuzioni
l’a ficèovèe ludiróm
,ha
affittato il solaio: è diventatomatto,
l’a int nuta
il diróm
, nonha dentro nullanel solaio: è di po-
co ingegno [20].
dironada s.f. aiata, quantità di covoni dispo-
sti sul pavimento della soffitta per la trebbiatu-
ra (campoVMa.).
indironaa v. Disporre i covoni nella soffitta
per l’essiccazione o la trebbiatura (rovana).
5. composti
soldéi (leontica, Marolta),
suldáir
(olivone),
suldéi
(leontica, Semione),
suldèi
(PontoValen-
tino) s.m. Soffitta, vano sotto il tetto.
aPonto Valentino, le castagne che dovevano
essereessiccate
i smatéva i suldèi
, simettevano
in solaio [21].
Salvioni ritiene che l’originedel terminesiada ri-
cercare in un *
arEu
, masch. di
º
rEa
, sorto per in-
flussodi altrimasch. quali
Sol
º
riuM
‘solaio’ o
S
Å
luM
‘suolo’ [22].ancherohlfs concordanel presupporreun
masch. di
º
rEa
, attestato come toponimo in un doc.
del 584 (presso l’attuale chalon-sur-Saône): «cella-
rium illi de
Areo
et de ogniaco et de liliaco con-
struant» [23]; esso si inserirebbe infatti inuna serie
di termini legati all’agricoltura chegiànel corsodella
latinitàpresentanooscillazionedi genere [24].Forme
maschili di
º
rEa
emergerebbero del resto altrove
1...,18,19,20,21,22,23,24,25,26,27 29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,...60
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