Centro di dialettolgia e di entografia - page 38

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Dénc
Dénc
nico,Mendr.),
fá (s®)/métt
(generalm.),
incarnaa
(Brissago)
i dénc
, mettere i denti, indentare.
l’eruzione dei denti causa nei bambini l’odas-
sismo, un’irritazione delle gengive che procura
lorouna fastidiosasensazionedi prurito, la
rabia
di dénc
, alla lettera ‘rabbia dei denti’, che si ac-
compagnaspessoaunostato febbrile, detto
févra
di dénc
, febbre dei denti:
chéll pinín o baüscia
domá parché a gh vögn s® i dégn
, quel bambino
sbavasoloperchégli stannocrescendo identi (lo-
drino [1]),
l’é drée a fè dénc, al zizza cunnagran
brègia
, sta indentando,mastica congrande sma-
nia (Bondo),
al piangeperchè l gh’a rarabia indi
dénce
, piangeperchégli prudono legengive (Villa
lug.). Per alleviare l’irritazione si dà loro un
dentaruolodamordere, cfr. ai par. 5.12., 12., 13.
in passato consisteva in un osso o in una ciam-
belladimaterialeduro, da cui ladenominazione
di
òss (di dénc)
, osso (dei denti):
l’éss di dint
,
l’anellod’osso (cavigliano),
l’ésspergratá i sgen-
sgíu
, l’osso per massaggiare le gengive (Bodio);
comedentaruolosipotevausareancheunaradice
di iris,
l’òss de redís de iris
(S. abbondio), la cui
formaevocaquelladiundente; inalcune località
esso poteva consistere in una statuetta raffigu-
ranteS.antoniodiPadova, donde l’appellativodi
santantòni
(leontica, rovio) e
santantunín
(Ba-
lerna), chevenivaappesaal collodel bambino, af-
finché potesse succhiarla o morderla; potevano
comunque servire allo scopo anche un pezzo di
pane raffermo, meglio se di segale, un pezzo di
formaggio duro, una crosta di pane secco o di
formaggio o di lardo, oppure una fetta di pro-
sciutto o di carne secca:
dagh om crostígn da
sgrügnaaastogognígn, ch’apónciael södentígn!
,
da’ un crostinodi panedamordereaquestobam-
bino, che spunta il suo dentino! (Sonogno [2]),
nualtri, ai rais chi vòl fádént, gadamun pò da
carn saladadürada sblassüsciá
, noi, ai bambini
che stanno mettendo i denti, diamo un po’ di
carne salata dura da biascicare (Brusio). Fra le
strampalate ricette finalizzate alla crescita in-
doloredei denti proposte inun librosecentescodi
talealessandroVenturini, chirurgoederborista
di origini toscane e che un ciarlatano conciaossi
di camorino, PietroGianoccatodeschini, aveva
tentato di ripubblicare in ticino nel 1844, an-
dando però incontro alla censura delle autorità
sanitarie [3], figurava l’impiegodi una «pietradi
lumaconi cavata dal capo, tenuta al collo dei
putti» [4]; l’usodi questo rimedioera confermato
dal medico ticinese Ezio Bernasconi negli anni
trenta del novecento: «una curiosa supersti-
zionepoi èancora invoga: si tolgonoamezzokg.
di lumachequellaspeciedi ossicini chehannovi-
cino alla bocca e si mettono in un sacchetto che
vieneappeso conun cordoncinoal collodel bam-
bino.¬questa
una cura sovrana
per facilitare la
dentizione al lattante» [5]. il ricorso a siffatti
amuleti, diffusoanche inaltreparti d’Europa, ha
una chiara valenza magico-simbolica, rispon-
dendo al principio terapeutico dellamagia imi-
tativa per cui il simile cura il simile, ovvero che
certemedicinesomiglianti aunorganodel corpo,
alla causa o ai sintomi dellamalattia, debbano
avereunasicuraefficacianella curadellastessa;
nel caso dell’amuleto realizzato con gli ossicini
estratti dalla testa della lumaca, ad esempio,
questepiccole concrezioni calcareeraffiguravano
i denti che stavano spuntando all’interno della
gengiva, simboleggiatadal corpomolle e viscido
delmollusco: estraendoleemettendoleal collodel
bambino, sene richiamava, perassociazionesim-
bolica, l’eruzione [6]. –Pernotizie riguardanti le
credenze superstiziose sulla prima dentizione,
v. ai par. 4.2. e 9.2. – i denti decidui ricevono i
nomi di
dénc da(l) lacc
, denti di/ del latte (gene-
ralm.),
…da téta
, di tetta (S.antonio,Sementina,
Gordevio, Breno),
prim dénc
, primi denti (gene-
ralm.): in senso iron.,
pòvrupinín, tööur tatiröö,
ch’a t’éanmòda cambiá i primdénc!
, poveropic-
cino, tieni il poppatoio, chedevi ancora cambiare
i denti da latte!: per dileggiare chi è stato fatto
vittimadi un inganno (Grancia).
1.1.2. identi cresciuti, ormai fissi nell’alveolo,
cádel dinc
(Brione s.Minusio),
pè del dénc
(Gu-
do), alla lettera ‘casa, piede del dente’, possono
presentarsi invarimodi:
dénc spèss
(Bodio),
dint
saréi
(linescio),
diint s≤èss
(comologno), denti
fitti;
dénc che guarda
o
che vòlta in föra
(gene-
ralm.),
dént cavòburlá fòra
(auressio),
dint ch’a
piòu in fòra
(cavigliano),
… capinècc
(campo
VMa.), denti sporgenti, v. inoltre al par. 1.1.4.;
dént discordè
(cugnasco),
dénc matt
(Gnosca),
dint a rèssi
(cavergno), denti ineguali, storti, v.
anchealpar. 1.1.4.;
déncacavall
(calpiogna,Ba-
lerna),
… incavalòta
(Soazza),
déntdacagn
, den -
teda cane (intragna) epiù ingenerale
déncdópi
,
dente sovrapposto, che cresce sopra un altro; di
qui l’espressione
faadintdóbi
, crescereunosopra
all’altro: didente (cavergno), cfr.
dantóbia
alpar.
13.
1.1.3. Denominazioni dei singoli denti in cui
compare il termine
dénc
incisivi:
déncdananz
(generalm.),
…dednan-
(chironico,Faido,Dalpe), denti anteriori,
dénc
da gl’écc
, degli occhi (Soazza),
dént taiént
, ta-
glienti (Palagnedra),
dinc che taia
, che tagliano
(Stabio),
dinc der èrba
, dell’erba (Brione s. Mi-
nusio),
dint ad lamòta
, della formaggella (Mag-
gia),
dénc da féra
, di fiera (osco),
dinc dala fèste
(GerraGamb.),
déncdi fèst
(Verscio,cavigliano,
1...,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37 39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,...60
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