Centro di dialettolgia e di entografia - page 41

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Dénc
Dénc
dentifrici, pur avendone la possibilità, conside-
rando forse l’igiene dentale piùunapratica este-
tica che di prevenzione:
i évan persüás da pudé
fannamén, chepar lur lampatacava idinc sénza
resültaa
, erano persuasi di poterne fare ameno
[della pasta dentifricia], perché a loro giudizio
impiastricciava i denti senza risultato (Mendrisio
[14]). Questo stato di cose ovviamente si riper-
cuoteva sulla salute dentaria della popolazione,
anche di quella più giovane, come attesta il rap-
portodi unmedico specialista chenel 1915visitò
gratuitamente alcune classi della scuola di ca-
stagnola, quando ancora non esisteva in ticino,
diversamentedaaltre regioni e città svizzere, la
figura del dentista scolastico. in esso si denun-
ciavache, sulla totalitàdegli allievi visitati, di età
compresa tragli 8e i 14anni, solo tremostravano
una dentatura perfetta, due casi presentavano
gengive gravemente ammalate a seguito del-
l’incrostazione di tartaro mentre alcune bocche
erano inuno stato così pietosoda lasciarepreve-
dere gravi conseguenze nell’età adulta. Si con-
statava inoltre come l’uso dello spazzolino da
partedei bambini fosse, operpigriziaoper igno-
ranza, sconosciuto o saltuario [15]. la contem-
poraneamobilitazionegeneraledell’armatarilevò
analogamente che la maggior parte dei soldati
presentavaunadentaturadifettosa.nonstupisce
quindi che all’inizio del secolo scorso non poche
fossero le persone ad aver
püscióo er végia
, ba-
ciato lavecchia (BrioneVerz.),
rótt
(S.abbondio)
o
robá
(certara)
una finèstraalprèved
, rottoo ru-
batouna finestraal prete, o che
i lassava scapèe
el fiaddaidént
, si lasciavano sfuggire il fiatodai
denti (Brione Verz.), presentavano cioè spazi
vuoti nella chiostradei denti, senonaddirittura,
nei casi piùestremi, che
imordévepi®
, nonmor-
devano più, erano cioè completamente prive di
denti (Montecarasso),
i restava cui gingív
, si ri-
trovavano con le solegengive, ovvero totalmente
sdentate (Grancia), oppure, conundettodimag-
gior carica espressiva, raccolto fuori della Sviz-
zera italiana, che
i lassava la sciura sénza scagn
,
lasciavano la signora [la lingua] senza sgabelli
(Suna). Edifatti l’informatore di leonticaanno-
tava: «le donne del popolo sono in generale ab-
bastanza sdentate. Da pochi decenni si usano i
denti artificiali,
i dint falz
, da parte dei più for-
tunati»; gli faceva eco quello di Palagnedra che
sarcasticamente osservava: «qui si usa dire, an-
cheadunadonnagiovine, chenonèpiùdamer-
canzia quando in bocca non ha più denti», alli-
neandosi in questo suo giudizio con il detto
onsernonese, rilevato adauressio,
ti vèl unma -
rénghménu
, vali unmarengodimeno, riferitoa
chi hapersoundente.
3. rimedi contro ilmal di denti
in un parodistico decalogo denominato «i co-
mandamenti dei paesani» raccolto aGandria, in
cui sonoelencate in forma scherzosanorme com-
portamentali, si recitaal quintopunto:
cinqw, l’è
on granmal, el mal di dénc
, è un granmale, il
mal di denti [16].nella stessa scia si inseriscono
vari commenti riportati dai corrispondenti:
a gh
n’èmigadamápüssé fòrtdrudulórdridénc, tant
véracherSignórr’adii chear’infèrnuagh’èrmá
dadénc
, non c’èdolorepiù fortedelmal di denti,
tant’è vero che il Signore ha detto che fra i sup-
plizi infernali c’è il mal di denti (Grancia),
al
maa di dénc l’è i pénn dal pürgatòri
, il mal di
denti ècome lepenedelpurgatorio (rovio),
urmá
dadénc r’è gnancadaaugürass ai biss
, ilmal di
Fig. 14.Pubblicitàdiunanotapastadentifriciada ri-
chiedere aunadittadi Zurigo; ladidascaliadella fo-
tografia, che ritrae la stardel cinemaJ.Blondell con
il figlio, è in inglese (da illustrazione tic. 5.2.1938.).
1...,31,32,33,34,35,36,37,38,39,40 42,43,44,45,46,47,48,49,50,51,...60
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