Centro di dialettologia e di etnografia - page 38

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DeNeDAA
DeNeDAA
era contraddistinta in passato dall’imperativo
precetto di un rigoroso digiuno, che doveva pro-
trarsi secondo alcune testimonianze fino alle 5
del pomeriggio:
lavigiliadNatálfignicinch
l’éadisgi®gn
(Bedretto) [184]. Nel tentativo di
convincereanche i più riottosi adaderirvi, si ar-
rivava a sostenere che perfino gli animali più
piccoli si attenevano alla prescrizione:
lavigilia
deNetáludesgiünaancaiüslitt
(Vairano),
ravi-
gigliaedNatálidigiunaancairatt
(Sonvico),
ala
vigéliadDináludgiünafénalgalénn
(Vanzone),
la vigilia di Natale digiunano anche gli uccel-
lini/ i topi/ legalline; aGrancia losi ribadivaper-
finoai bambini, di per sénon tenuti a sottostare
all’obbligodel digiunoecclesiastico, per indurli a
qualche sacrificio in omaggio a Gesù Bambino.
Nel sentimentopopolare, l’astinenzadal cibo,
o comunque un atteggiamento alimentare mo-
derato e rispettoso dei dettami ecclesiastici nel
periodo natalizio, procurava l’immunità dagli
influssimalefici di esseri demoniaci. Inuna leg-
genda di Medeglia all’ingiunzione «
piéll,piéll!»
,
«pigliatelo, pigliatelo!», riferita a una possibile
predadurante la tregenda, lestregherisposero «
al
pòssmighepiáperchél’adigiünòitémpurdelDi-
nedaa
», «non lopossopigliareperchéhadigiunato
nelle temporadiNatale
»
, valeadirenei giorni di
mercoledì, venerdì e sabatodella terza settimana
di Avvento; inun racconto delMalcantone il dia-
volononavrebbepotuto impossessarsi dell’anima
diunboscaiolobergamasco, ritenutomiscredente,
«
parchèfabén,famaa,l’adigiünaaitémpordeDi-
nadaa
», «perché fabene, famale,hadigiunatonel-
le temporadiNatale»; inuna leggenda raccoltaa
Bironico, percontro,unagiovanechehadigiunato
si vede esaudire dalle streghe la sua richiesta di
trovarmarito [185]. InCalanca la trasgressione
comportava inveceunapunizionenell’aldilà:un’a-
nima che non aveva osservato il digiuno in que-
sto periodo era pertanto condannata a errare
eternamente gridando:
oimèchemáperchèò
migadigiünòintitémporandeDenedá
, ohimè,
chedoloreperchènonhodigiunatonelle tempora
diNatale.
La trasgressione era ritenuta un fatto grave:
chidigiünamigalavigiliadaNatáll’épégchi­
unanimál
, chi nondigiuna lavigiliadiNatale è
peggio di un animale (Posch.),
chinufalavigi-
liadaNatálalcunóssníbénnímal
, chi non ri-
spetta lavigiliadiNatalenon conoscenébenené
Fig. 51.
AlberodiNataledecoratoe illuminato inuna
piazzadiAscona (
fot.G.Meyer
).
Fig. 52. Illuminazionenelle stradedella cittàvecchia
di Locarno (fot. G.Meyer).
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