Centro di dialettologia e di etnografia - page 34

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DeNeDAA
DeNeDAA
dato a cogliere il ginepro, ha fatto l’albero con il
ginepro (Sigirino, cfr. il par. 1.9.3.2.);
setütta
navabègnl’èraunascimad’unapèsciachenéss
páoportavaa≤ádaPrimirágn
...;
ocatavaol
momèntcheagiravami¥aolVitórsadanòl’èra
ramültasicüra. Quaivòltparòamdov®con-
tantassdaümtiarnperchèolVitórsótaNatálo
nasèvapüssèedaspèssalBoscón
, se tutto an-
dava bene era la cima di un abete che il nostro
papà portava a casa da
Primirágn
; aspettava il
momento chenongirava ilVittore [laguardia fo-
restale] perché altrimenti sarebbe stata una
multasicura.Qualchevoltaperò ci siamodovuti
accontentarediunpinoperché ilVittore inpros-
simitàdelNataleandavapiù soventeal
Boscón
:
il rischio di essere colti sul fatto era quindi
grande (Biasca [165]).
AMeride alcune famiglie sostituivano l’abete
con pianticelle di tasso,
nass
, diffuso in zona; a
BoscoGurin invece, per ossequiare la tradizione
che richiedeva un albero in ogni salotto, ma nel
contempo per non infrangere la proibizione di
abbatterealberelli, si ripiegavasuunbastonepo-
sto verticalmente, dotato di fori nei quali veni-
vano inseriti dei ramoscelli d’abete, addobbati
con bocce colorate e stelle filanti [166].
A casa si procedevaa sistemare l’albero suun
piedistallo, costituitodadueasticelle incrociate,
spessoassemblateappositamente, odaunparti-
colarevasomunitodi treviti per fissare il tronco.
Lo si decoravapoi conbocce, cioccolatini, lustrini
o nastrini argentati e candele, oggi pressoché
completamente sostituite da tante piccole lam-
padine elettriche (cfr. ≠
colana
):
finalméntul
pign∑ul’érainpéieamcumincióuatachèghs®
nössturléri,ipiugíneinusvultéiintindra
chèrtastagnòla;quandimfinídulpáupundailé
unacassètasültavulcaparèvafrágilaepian
pianínutirafòunbélluhalíndavédruculuróu
curacuvabiancaelatacas®pairam,edòpu,
vünadrér’atra,trébóccdaquiivéri,vünaróssa,
vünabl∑evünagialda,pròpicumèquiich’a
vadèumsüicartulínd’augüri,einültimuna
campanèlabiancacurs®rapruinacheascurlala
lafasévadindin
, finalmente l’alberoera inpiedi
e abbiamo cominciato ad appendergli le nostre
cianfrusaglie, le patate piccole e le noci avvolte
nella carta stagnola; quando abbiamo finito il
papàappoggia lì sul tavolouna cassetta chesem-
brava fragile e piano piano estrae un bell’uccel -
linodi vetro colorato, con la codabianca, e loap-
pendeai rami, edopo, unadopo l’altra, trebocce
Fig. 48.
FestadelNatale del soldato (proprietàMuseumderKulturen, Basilea).
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