DECS - page 51

41
DArDAn
DArDAn
retto fra iduereferenti èstatonotatodaPieri, cheha
paragonato la disposizione delle penne del dardo al-
la coda del volatile [15]. Alcuni studiosi hannomes-
so in luce anche altre due caratteristichemotivazio-
nali, ossia la formadelleali e lavelocitàdel volo [16].
In genere, il termine viene commentato in rapporto
allastoriadell’it.
balestruccio
, fattorisalirea
balestra
(cfr. anche i sin. trev.
balestrèlo
[17], pist.
balestrino
[18] e inoltre gli occit.
balestrièr
[19] e vallon.
airchê
,
arbalète
[20]); la ricerca onomasiologica fa emergere
l’ampia diffusione di altre denominazioni del bale-
struccio basate su somiglianze formali con vari stru-
menti (v. i lucch.
falcino
[21] e trent.
sésla
‘falcino’
[22],maancheglioccit.
faucilh
,
volam
‘falce’,
trenquet
‘falcetto’,
aissòla
‘piccola ascia curva’,
martinet
,
mar-
telet
‘piccolo martello’ [23], cat.
falcilla
,
falcia
‘trin-
cetto’ [24]).Si tenga infinepresentecheall’it.ant.
ba-
lestro
vieneassegnatodalLeI il significatodi ‘dardo,
freccia’ [25], il che porterebbe auna spiegazione del-
l’it.
balestruccio
in linea conquelladatadaPieri per
dard
.Sedaun latoè inevitabileprendereattodique-
ste somiglianze, le interpretazioni date finora per
l’uscita in
|an
,
|en
, che ricorre nella maggior parte
delle forme (oltre aimeno diffusi
|in
,
|ar
e
|ad
), non
sono soddisfacenti [26]. L’ostacolo morfologico, che
già aveva indotto Meyer-Lübke a postulare un’ori-
gine alternativa per il lessema [27], resta quindi in-
sormontabile e neppure sembrano venire in aiuto i
suffissi atoni rilevati nell’iberorom. [28].
La seconda proposta etimologica fa capo all’ali-
mentazione di un uccello diverso da quelli qui esa-
minati, il dardano (o gruccione): all’origine dell’it.
dardano
vi sarebbeunabaseprelat. *
DArDAnO
-, in re-
lazione con il gr.
darda
‘ape’ (formaattestata inesi-
chio), poiché questo uccello si nutre di api (la carat-
teristicaalimentare trova riscontro insvariate lingue:
fr.
guêpier
, ted.
Bienenfresser
, lat. tardo
apiastra
, gr.
tardo
melissóphonos
) [29].Sebbenemorfologicamente
calzante, inquesto caso ladenominazioneavrebbedo-
vutoessersi estesadal gruccioneagliuccelli qui presi
inanalisi, ipotesi resapoco credibiledalledifferenze
tra i referenti.
L’ultima spiegazione, la più soddisfacente sia dal
puntodi vista semantico siadaquellomorfologico, si
fonda sul nome del (presunto) luogo di migrazione o
diorigine,comeper iver.
zipriòto
‘balestruccio’ (‘diCi-
pro’), venez.
sélega
, romagn.
zelga
‘passeramattugia’
(‘dellaCilicia’) e nap.
romaniello
‘piovanello’ (‘di ro-
manìa’, cioèdigrecia); inquest’ottica,
dardan
signi-
ficherebbe ‘dellaDardania’ [30].
Meritano ancora un commento alcune varianti.
Sulla forma
dard
di Poschiavo (attestata, oltre che
nella vicinaValtellina, anche nel pavese e nel berga-
masco [31]) avrà influito il tipo
dardo
. Per le var. con
cons. dent. sorde, Prati vaglia diverse soluzioni: una
dissimilazione e una successiva assimilazione (che
però non convincono pienamente); la dipendenza
dall’ant. a. ted.
tart
‘lancia’ (progenitore del succitato
*
DArOTH
, con sordemantenute [32], ipotesi che tutta-
via lui stesso sembra subito accantonare); infine, un
rapporto con l’etnico
tartaro
(non confermato nelle
opere di deonomastica) [33]. Alla luce di credenze po-
polari che attribuiscono al rondone un carattere de-
moniaco (forse per la sua abitudine di svernare in
fenditure o caverne [34], cfr. inoltre il suo nome ver.
rondinóndel diaolo
‘rondinone del diavolo’ [35] o an-
cora l’ingl.
devil screech
‘stridio del diavolo’ nel So-
merset [36]), sarebbedaapprofondireunpossibile le-
game con
Tartaro
‘inferno’.
Bibl.: C
HeruB
. 2.12,M
OnTI
, App. 31.
[1]Cfr.g
IgLIOLI
,Avifauna282-283. [2]B
rennI
-L
u
-
rATI
14. [3] B
eFFA
303. [4] S
TrOzzI
57. [5] F
ATIO
-S
Tu
-
Der
, Oiseaux 2.202. [6] Mat. rTT, g
IAnDeInI
84. [7]
Mat.rTT, cfr.rTTBiasca72,85. [8]L
ArDeLLI
,uccelli
86. [9] F
ATIO
-S
TuDer
, Oiseaux 2.202. [10] F
ATIO
,
Vertébrés2.1.295. [11]F
ATIO
,Vertébrés2.1.292,295,
299, F
ATIO
-S
TuDer
, Oiseaux 2.186,194, S
TuDer
-
VOn
B
urg
,uccelli svizz. 139-141. [12]F
ATIO
-S
TuDer
,Oise-
aux 2.194, F
ATIO
, Vertébrés 2.1.295, S
TuDer
-
VOn
B
urg
, uccelli svizz. 140. [13] LSI 5.411. [14] reW
2479. [15] P
IerI
, Str1.40. [16] B
OneLLI
, StFr9.450,
Fig. 9. rondone comune in volo (fot. g.Mangili).
1...,41,42,43,44,45,46,47,48,49,50 52,53,54,55,56,57,58,59,60,61,...68
Powered by FlippingBook